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Il melodramma

Destinato ad un grande successo...

Nel Seicento, a Firenze, artisti, letterati, uomini di cultura, riuniti nella "Camerata de' Bardi", sono alla ricerca di un nuovo genere musicale in cui la voce, libera dalla complessità polifonica, possa finalmente risultare ben comprensibile agli ascoltatori; un genere che preveda un insieme strumentale a sostenere il canto e che proponga una vicenda da raccontare.
E' il melodramma, dal greco melos - canto - e drama - azione.

Il melodramma è composto da parti poco più che recitate, seguite da parti cantate.
Le prime si chiamano recitativi, le seconde, arie.
La rappresentazione del primo melodramma avviene nel 1595: è l'opera "Dafne", composta da Jacopo Peri (nell'immagine) e purtroppo andata perduta.
A questa rappresentazione seguono, entrambe nell'anno 1600:

  • "Euridice": ancora di Jacopo Peri, rappresentata a Firenze;
  • "Rappresentazione di Anima e Corpo": di Emilio de' Cavalieri, rappresentata a Roma.

Il successo del melodramma è immediato, così come la sua diffusione. Al pubblico piace guardare la musica sulla scena. I compositori approfittano di questo successo per introdurre subito altre novità in grado di sorprendere ancor più gli spettatori: tra queste, i cori e, soprattutto, i balli.

La tragedia di Euridice

Questo video propone due frammenti dell'Euridice di Jacopo Peri:

  • il Prologo: la tragedia;
  • il coro: "Se de' boschi".

Si noti l'eleganza del canto e della strumentazione, espressione di un nuovo gusto musicale.


Altri link a filmati su YouTube

Per quel vago boschetto - da "Euridice" di J. Peri

"Rappresentazione di Anima e Corpo" - di Emilio de' Cavalieri